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Epilogo

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D: Pur svegliandoci presto (svegliarsi.... per il male alla spalla non ho chiuso occhio e non dormirò per le successive 22 notti...) riusciamo a ‘spiombare’ il furgone verso le undici, per metterci in marcia all’una. Da lì in poi più di 4000 km in 50 ore. Di cui il 50% su statali, con in mezzo un traghetto ed il recupero della moto di Andrea alla dogana di Tangeri... Anche questo un piccolo record, considerando che le soste più lunghe le abbiamo fatte per pagare le multe per eccesso di velocità in Marocco e per farci perquisire dai poliziotti spagnoli...

Il nostro racconto finisce qui... ma abbiamo ancora, qui sotto, alcune considerazioni personali su questo viaggio e una scheda tecnica per chi vuole qualche informazione sull'organizzazione di un viaggio del genere.




Considerazioni Personali

Davide: Gran bel giro. Bello lungo e ricco di emozioni. Forse dal punto di vista paesaggistico non è il massimo, ma questa Mauritania rimane nel sangue. Complice l’essere solo in due moto (senza auto di appoggio), complici queste distanze infinite senz’anima viva, ma questa è stata un’avventura vera, un Viaggio che ricorderò per sempre: la spiaggia, l’interminabile asfalto con gli animali morti ai lati della carreggiata, il deserto, le oasi... Neanche il ‘volo’ dell’ultimo giorno riesce a togliermi il ricordo di una esperienza bellissima , di qualcosa di magico, di qualcosa che riempie il cuore e alimenta una sete insaziabile.
E in questo lungo racconto dovremmo trovare lo spazio per ringraziare tutti quelli che ci hanno supportato e sopportato: prima della partenza e dopo il ritorno. Ma verrebbero fuori altre quaranta pagine, e temo che non troverei le parole giuste per esprimere il senso di riconoscenza che ho per tutti. E allora un semplice ‘GRAZIE’, consapevole che anche questo viaggio è stato reso possibile da chi non è partito...
Qualcuno mi dice che è ora di smettere, che è ora di crescere e di diventare responsabili. Ma io alzo gli occhi al cielo e osservo gli uccelli migratori: in splendide formazioni a triangolo volano verso sud per poi tornare a nord, seguendo le rotte che un istinto primordiale gli ha scritto nel DNA. E provo un grande senso di ammirazione, di rispetto e di invidia, e inizio a pensare al prossimo viaggio...

Nicola: Quando parlo a qualcuno di questo viaggio il commento più frequente è "bel viaggio..  certo però, chi ve lo ha fatto fare...  fatica,  mancanza di comfort elementari (una doccia calda, vestiti puliti, pranzo e cena decenti...)... poi la tensione di viaggiare in autonomia, doversi sempre arrangiare, senza guida..."
Se ci ripenso, con un po' di stupore mi rendo conto che in quelle settimane nessuna di queste cose mi è pesata minimamente...
Forse questa è una delle scoperte più affascinanti di viaggiare in Africa: ti fa capire di quante comodità, ma soprattutto di quante sicurezze e certezze puoi fare a meno, tranquillamente e con semplicità... ti insegna ad affrontare, per quanto sotto tensione, situazioni difficili con una serenità e quindi una forza di cui non pensavi di essere capace... è un'esperienza illuminante.
È vero anche che una volta arrivati lì basta guardarsi intorno per ridimensionare le difficoltà del proprio viaggio: ci si accorge presto che situazioni e condizioni impensabili per i nostri standard sono la semplice, quotidiana normalità per la gente del posto. E anche la natura fa la sua parte: paesaggi duri, di una bellezza selvaggia ed ostile, spesso cupa, violenta... ti fa sentire piccolo piccolo, e futili tutte le tue esigenze...
Se ho qualche rimorso è invece di essermi fin troppo risparmiato, spesso facendo troppo affidamento sull'abilità di un compagno eccezionale... E di non avere avuto più tempo per gustare più a fondo tutti i posti in cui siamo stati, o per vedere Oualata, El Berbara, o i coccodrilli rimasti confinati nel guelta di Matmata, nel bel mezzo del Sahara...
Concludo con un grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno aiutato, e soprattutto sopportato, prima e durante, e sono rimasti a casa... questo viaggio e questo racconto è dedicato a voi.


Il racconto di questo viaggio è stato pubblicato in un bell'articolo su Motociclismo Fuori di Marzo 2008.



Scheda Tecnica: materiali e preparazione

Moto
Due Africa Twin RD 07A.
Azzurrina: Il motore è quello originale, così come il serbatoio anteriore. Le modifiche principali riguardano: serbatoi posteriori supplementari da 15 litri, forcelle Marzocchi Magnum da 50 all’anteriore, mono WP, cerchi Excel con raggi maggiorati (il posteriore da 18 pollici), cupolino, strumentazione e luci riviste, sella imbottita con spazio porta attrezzi, pedane allargate, paramotore rinforzato, cavalletto con piastrina ‘antiaffondamento’, codino, portapacchi e portatarga minimalisti. Forse un po' riduttivo esprimere tutta la preparazione della moto in due righe, ma in sostanza queste sono le uniche modifiche di rilievo...
Nicola: Allestimento ancora più ridotto di quello di Davide: serbatoi posteriori supplementari da 15 litri (perfetti), mono Ohlins (fantastico), sella con porta attrezzi, paramotore rinforzato, cavalletto, codino e portatarga modificati. Forcelle originali, semplicemente allungate di una decina di cm e con uno spessore per aumentare il precarico: una soluzione che ha fatto sentire i suoi limiti specie viaggiando ad alta velocità sulla sabbia molle piatta.
Commenti: le moto hanno funzionato alla perfezione. Unici inconvenienti: una foratura posteriore per le strade di Kiffa, quattro anteriori pizzicati sui sassi, un filtro benzina intasato, il telaietto portastrumenti di Nicola che si è rotto per le sollecitazioni eccessive (prontamente riparato con le fascette).

Attrezzi e ricambi
Abbiamo portato i ricambi e gli attrezzi necessari per qualsiasi riparazione saremmo stati in grado di fare noi stessi. In questa lista, sono segnate in rosso le cose che abbiamo effettivamente usato.
Ricambi: pompa benzina, centralina, frizione, cavi gas e frizione, raggi, leve freno e frizione, filtri benzina e pezzi di tubo, cuscinetti ruote, candele, minuteria (bulloni, dadi, rondelle, fusibili, maglie catena etc) filo di ferro, fascette, nastro americano, 2 camere d'aria a testa, tip top, resina epossidica in pasta, cavi e connettori elettrici, lenti per mascherina, olio motore.
Attrezzi: ognuno aveva il suo set completo di chiavi, caccaviti e brugole, le leve smontagomme, e la pompa per le gomme. Inoltre avevamo uno smagliacatena compatto, corda, cesoiette, punzone, seghetto, carta vetro.

Acqua
La riserva principale stava nei camelback ed in due borracce sistemate sopra i serbatoi posteriori, per un totale di 4.5 litri a testa, ai quali aggiungevamo svariate bottiglie di plastica infilate nel bagaglio nei tratti da percorrere in autonomia. Anche 7-8 litri a testa sono davvero pochi, per cui facevamo rifornimento ogni volta possibile, spesso elemosinando bottiglie d'acqua a turisti stranieri o viaggiatori locali. Più volte abbiamo preso acqua di pozzo, per la quale avevamo portato un potabilizzatore (Micropur liquido), ma non abbiamo mai avuto bisogno di utilizzarla.

Campo
Va bene adattarsi, ma ad una tenda per uno non siamo riusciti a rinunciare!
Abbiamo fatto lunghe ricerche per trovare una tenda che da chiusa fosse il più compatta possibile. Dopo aver esaminato modelli dai prezzi esorbitanti, abbiamo scoperto che, fra i modelli che stanno su anche senza picchetti (quindi escludendo le tende a tunnel) la più compatta è anche una delle più economiche, la "T2 ultralight" in vendita da Decathlon! Davide ha adottato una soluzione ancora migliore: sempre da Decathlon, una tenda T2 (costo 22 euro) sostituendo gli archetti da 50 cm con quelli da 30 in vendita nello stesso negozio come ricambio. Il risultato e' una tenda che si monta in un attimo e occupa pochissimo spazio ad un prezzo totale di 55 euro.

Cucina
Per cucinare, un fornellino a benzina Coleman "Feather 442", ha funzionato alla perfezione. Un pentolino di metallo a testa come unica stoviglia.
Ci siamo portati: speck e grana (si conservano indefinitamente), scatolette, risotti liofilizzati, prugne secche, latte condensato, caffè solubile, zuccehro, Nutella.
Abbiamo mangiato quello che si trovava sul posto ogni volta possibile e usato la nostra roba solo a colazione, o qualche volta a cena in caso di assoluta necessità.
PS: Quel pazzo di Davide mi ha fatto saltare il pranzo per due settimane!!!

Bagagli
Forti dell'esperienza di viaggio in autonomia dell'anno precedente (Tunisia), siamo partiti con una sistemazione dei bagagli pressochè "ideale" che non ci ha dato nessun problema durante il viaggio.
Due zainetti ben legati alle barre paracarene anteriori portavano tenda, sacco a pelo e materassino. Sul telaietto, un trolley di tela privato di ruote e manico ha dimensioni ed apertura perfette; ci stanno cibo, ricambi, attrezzi ed i pochissimi abiti di ricambio che ci siamo portati.

Comunicazioni
Una coppia di radio LPD (Alan 516) ci ha aiutato moltissimo, soprattutto quando ci si perdeva di vista a causa di cadute od insabbiamenti, o nelle perlustrazioni a piedi di qualche erg.
Avevamo inoltre un telefono satellitare Thuraya per le emergenze e per chiamare casa; ha sempre funzionato alla perfezione.

Bibliografia
  • Collection "Découverte de la Mauritanie", Éditions Sépia
    • Vol. 1, "Atar et ses Environs"
    • Vol. 2, "Les Villes Anciennes: Chinguetti - Ouadane et le Guelb er Richat"
    • Vol. 3, "Sur la Route des Caravanes: "
    Una serie di agili volumi molto ben fatti che oltre ad informazioni chiare su dove andare e cosa vedere danno indicazioni molto precise sui percorsi. Con bellissime foto a colori.
  • Attilio Gaudio, "Mauritania: alla scoperta delle antiche biblioteche del deserto", ed. Polaris
    Una guida ricca di informazioni su cultura, storia e luoghi da visitare.
    Nonostante siano riportati i punti GPS per alcuni percorsi, la descrizione degli itinerari non è molto dettagliata e poco utile per la navigazione; in generale si assume di viaggiare con una guida locale per la maggior parte degli spostamenti.
  • Chris Schott, "Sahara Overland", ed. Trailblazer.
    Un classico del viaggio in fuoristrada, in moto e non. Una vera miniera di informazioni utili per la preparazione del mezzo, l'equipaggiamento, il viaggio etc.
  • Sahara Itinerari e Passioni, N. 4.
    Contiene due reportage di viaggio in Mauritania, con punti GPS.

Cartografia
GPS: Due Garmin V. L'unica cartografia disponibile all'epoca era la Garmin World Map, relativamente dettagliata (ma, ovviamente, non adatta per la navigazione).
Cartine:
  • Michelin 953 (ora in commercio come 741): per sognare...
  • Carta IGN Mauritanie 1:2.500.000 : ottimo quadro d'insieme
  • Cartine IGN 1:200.000: tutta la Mauritania in oltre cento fogli, molto chiare e dettagliate.
  • Cartine russe 1:500.000: sono in realtà datate e relativamente poco fruibili.

Mauritania 2006: Cronologia



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