Nicola: Al mattino ‘pronti-via’, neanche colazione , e per pranzo siamo di nuovo a Kiffa. Siamo chiaramente ad un punto morto, e ce ...

La pista più bella del mondo

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Nicola: Al mattino ‘pronti-via’, neanche colazione, e per pranzo siamo di nuovo a Kiffa. Siamo chiaramente ad un punto morto, e ce lo ricorda essere di nuovo a fare il pieno dal benzinaio al quale abbiamo chiesto indicazioni per la guida un giorno e 1300 Km prima. Ci vuole una svolta: quindi decidiamo di chiarirci le idee mettendo innanzi tutto qualcosa di decente sotto i denti.
Al Phare du Desert ci prendiamo il tempo di  chiarirci le idee
Andiamo al Phare du Desert, il grande campeggio intravisto la sera prima fuori città, con la speranza di trovare, oltre ad un pranzo caldo, qualche altro turista in fuoristrada, o per lo meno un contatto con una guida vera. Niente da fare, il campeggio è deserto, il capo non c’è e tornerà "in giornata", c’è solo un guardiano, che ci promette di portarci del pollo con patate. Servizio rapido: solo per tirare fuori due coche ci vuole mezz’ora, il nostro pollo probabilmente deve ancora essere comprato al mercato in città, dato che ci arriverà dopo due orette buone… ma nel frattempo ci svacchiamo nel bel patio, e con calma ci mettiamo a studiare le nostre cartine.
Dunque, sappiamo che la Michelin 953 riporta 500 km di fuoristrada tra Kiffa e Tidjikja, l’unico posto in cui possiamo sperare di trovare benzina sulla pista per Atar. Non ce la possiamo fare senza un pickup che ci porti la benzina. Ma… un momento: come è possibile che siano 500 Km? In effetti la cartina IGN francese ne segna solo 270! Bene bene… Non abbiamo i punti GPS, ma la pista è ben segnata sulle carte. Ce ne andremo da soli, al diavolo le guide!!! Festeggiamo la scoperta gustandoci il pollo tanto atteso e, finalmente in pace con noi stessi, inforchiamo la moto.
Lasciare la strada asfaltata è una vera liberazione. Ogni preoccupazione, ogni ansia svanisce, la mente si libera, ci abbandoniamo completamente alla pista che abbiamo davanti.

Davide: Pistone largo e piatto come antipasto, sabbia come primo e la pista più bella del mondo come secondo. Il contorno è dato da un paesaggio che finalmente cambia, dalle montagne che diventano cornice di uno scenario da favola: immaginate colline dolci di sabbia soffice... immaginatele coperte di una delicata e rada erbetta che fa apparire il tutto come un prato inglese... Ecco, in mezzo a greggi di animali che pascolano in questo paesaggio da cartolina, corrono due solchi profondi, corre una traccia che da percorrere in moto sembra una pista da bob infinita. Impossibile fermarsi a fare delle foto, troppo libidinoso per pensare di fermarsi: si vola sulla sabbia, dentro uno dei due solchi lasciati dai 4x4; un saliscendi su colline morbide, in mezzo ad un prato inaspettato, ed ad ogni curva la sponda alta a cui appoggiare le ruote della moto. La sabbia è soffice, bisogna correre, ma la sensazione di essere in paradiso fa percepire leggerissimo il bicilindrico...
Fosse finito lì il viaggio, ne sarebbe valsa la pena. Esistesse un posto così in Italia, lascerei uno stipendio per percorrere quei chilometri di piacere puro...
E dopo, ancora montagne e sabbia: rocce nere e oued di sabbia soffice.

Pistone piatto come antipasto...

sabbia come primo...

...la pista più bella del mondo come secondo
colline dolci di sabbia soffice, coperte di una delicata e rada erbetta in cui corrono due solchi profondi, una pista da bob infinita
Qualche volo, una bella facciata sulla sabbia: facciamo che cercare un posto in cui piantare la tenda, che viene buio...
Il sole cala, qualche volo, una facciata sulla sabbia: cerca un posto dove piantare la tenda, che tra 30 minuti è buio... Lo sguardo vaga ai lati della valle, ti strega la sabbia che sfida la gravità per arrampicarsi sui fianchi della montagna. Ecco dove pianteremo le tende, lassù, a mezza costa su quella montagna, e per salire useremo quello scivolo verticale di sabbia... Prima, seconda, limitatore... effetto fionda, e una massa da 300 kg sale verso il cielo ormai scuro. Tre o quattro tentativi per fare salire anche la seconda moto e si montano le tende al buio, in una conca di sabbia sospesa sul lato della montagna.
Campo spettacolo, umore a mille, occhi pieni di paesaggi fantastici... Mezza giornata di fuoristrada e siamo in un’altra dimensione, un centinaio di km e siamo lontani anni luce da quel nastro d’asfalto: riappacificati col mondo, in un altro paesaggio, pervasi solo da sensazioni piacevoli. 

Campo in una conca di sabbia sull'alto di una duna: spettacolo!

Mauritania 2006: Stage 4
2 Gennaio 2007
Percorso: Kiffa - Boumdeid (440 km)


Mauritania 2006: Cronologia



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